Zona di contatto
Spettacolo conclusivo del laboratorio Teatro e Autobiografia
Regia di Anita Guardigli e Carla Scala
A cura di Asja Lacis APS in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche e Cultura di Genere del Comune di Ravenna.
Per Asja Lacis “Zona di Contatto” è una metafora del teatro, cioè uno spazio simbolico di incontro, reso ancor più necessario a seguito del distanziamento sociale dovuto alla recente pandemia.
In scena le narrazioni del prendersi cura di sé, dei bisogni e desideri propri e altrui, degli spazi comuni; un sapere che le donne hanno coltivato nei secoli, oltre al crescente impegno in altri ruoli.
La cura, che abbiamo la possibilità di testimoniare, non è quella medicalizzata, ma quella dello sguardo, della vicinanza dei corpi e delle relazioni. Accogliere la presenza delle donne nella cura e nei legami, in contrasto ad un assordante silenzio delle nuove solitudini di chi si ritira ed autoesclude, ci pone delle domande e ci offre la possibilità di seminare delle tracce sul senso del nostro vivere collettivo.
Il contatto umano che l’arte teatrale sin dalle sue origini ha veicolato nella condivisione delle narrazioni è un messaggio ancora vivo per auspicare un coinvolgimento e una crescente consapevolezza in cui uomini e donne possano assieme fare la propria parte.
“Zona di Contatto” cita lo spettacolo di Pina Bausch, famosa coreografa ideatrice del teatro danza.
Conduzione e regia Anita Guardigli e Carla Scala ( scopri chi siamo ).
Il progetto di Teatro e Autobiografia al femminile è realizzato dall’Associazione Asja Lacis in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche e Cultura di Genere del Comune di Ravenna.
Dove e quando
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Sabato 1 aprile 2023 ore 21
Artificerie Almagià
Via Almagià 2, Ravenna
Con chi
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Claudia Astolfi, Daniela Baratta, Patrizia Dulcini, Licia Fiorentini, Irene Guidi, Alessandra Morigi, Deborah Vaccari, Vanessa Vaccari, Ambra Vitali, Milena Vitali;
Vittorio Bartoli, Stefano Catte, Davide Ceccato, Marco Fabbri, Claudio Leandri, Gianfranco Mangiapane, Luigi Mescolini, Omero Satanassi, Stefano Tesselli.